Apparentemente è una giornata come le altre in giorno da passare attorno ad una tavola, a scartare dei pacchi, in realtà Natale è una magia che avvolge tutta la Terra, il Natale segue il solstizio, il momento in cui il Sole è più vicino al nostro pianeta, il momento in cui le giornate iniziano ad allungarsi, il venticinque dicembre sancisce l’arrivo della Luce Cosmica che illumina ogni singolo essere umano.

Il valore di questo irradiare di energia e di fertilità del cuore viene troppo spesso camuffato dalla frenesia degli acquisti, dallo sfruttamento commerciale di ciò che sta veramente dietro al simbolismo di questa festa. Nel tempo è stato tutto travisato per poterne fare un impulso all’esagerazione commerciale, il dono è stato trasformato nella corsa al regalo, buttando dentro al carrello qualsiasi cosa pure di avere un pacchetto per l’albero, l’albero di Natale non è soltanto un oggetto da addobbare ma rappresenta noi stessi e il nostro collegamento con Dio e con la nostra realizzazione sulla terra, il bambino nella stalla è veramente un’immagine forte, colui che viene per liberare e trasformare l’umanità non arriva con un plotone di cavalli purosangue (sarebbe come dire all’epoca attuale con una Maserati) ma nella più totale semplicità, nel più totale rifiuto da parte di moltissime persone incontrate nel suo cammino.

Il valore del Bambino

È proprio quel bambino figlio di un falegname e di una donna di forti principi avvolta da un alone mistico e forte che sviluppa una forza immensa capace di rendere possibile l’impossibile, Gesù nel suo essere bambino ha già in sé la pura goccia dell’Essenza Creatrice di Dio. È questo il grande dono fatto all’essere umano di potersi collegare con questa forza e di poterla trasmettere alle generazioni future.

Il dono più grande che possiamo fare e ricevere, è il tempo passato con le persone amate, con gli amici, con i nonni, con i genitori, è tenere vive le proprie tradizioni attorno a del buon cibo, donando qualcosa anche a chi non ha le nostre possibile. Il dono della vita di Gesù è proprio questo: condividere, realizzare, aiutare il prossimo in base alle nostre possibilità con equilibrio e con gioia.

Vivere il tempo che precede il Natale e il giorno stesso, significa ritrovare quel lato umano e divino allo stesso tempo che troppo spesso dimentichiamo di avere.

 

Messaggio di Natale 2022 – 24 dicembre 2022  – Kryon

«Il mistero di Natale racchiuso in una cellula di luce che procrea in continuazione sia con voi e con tutte le vostre cellule, in questa notte a pochi giorni dal solstizio avviene un miracolo cosmico attraverso la discesa di uno degli Elohim più forti si manifesta così nel mondo il grande miracolo della vita, della forza, del coraggio, della maestria universale giunta dai confini più reconditi per illuminare e ristrutturare ogni fibra della creazione umana.

Un bambino discende nel grembo di una donna attraverso la forza del seme dell’uomo e si dischiude alla forza della nascita, incarnandosi nella sua forma umana questo bambino rende fattibile l’unione con una parte di universo completamene diverso da quello giunto sul vostro pianeta secoli fa.

Un Universo matrice in grado di produrre miracoli e di inserire il seme della luce all’interno delle nuove generazioni giunte sulla Terra. Il bambino è il simbolo della purezza e della nuova era dell’energia necessaria affinché un intero pianeta evolva e si ricostituisca e ricongiunga con il proprio spirito creatore.

Nel bambino non vi è macchia vi è solo la grande magia di poter contattare direttamente la fonte di Luce e di Amore che sgorga ogni giorno in voi è questo il grande Dono di Gesù: la preghiera e il miracolo del suo veicolare l’energia di Dio. Prendete queste parole e fatele vostre in questa notte, prendete il miracolo della vita che ogni giorno avviene in voi e create il mondo che volete nel bene, nello scambio e nella condivisione del pane e di quella grande magia che solo i bambini ancora incontaminati dai cerchi della giostra degli arconti sono in grado di operare perché direttamente congiunti con il Padre e con la Madre.»